DEPOSITO ENI DI CALENZANO 2 MORTI, 26 FERITI E 3 DISPERSI UNA NUOVA TRAGEDIA ANNUNCIATA TRA MORTI, FERITI E UNA NUBE TOSSICA CHE MINACCIA TUTTI
- Resistenza Popolare
- 10 dic 2024
- Tempo di lettura: 1 min
Questa mattina un’esplosione devastante ha scosso il deposito Eni di Calenzano, portando morte e distruzione. Due lavoratori sono rimasti uccisi, nove feriti e tre dispersi: numeri che raccontano l’ennesimo massacro nel mondo del lavoro, dove la sicurezza è sacrificata sull’altare del profitto. Le vittime erano alla pensilina per il carico delle autocisterne, quando un’esplosione le ha travolte. Uno spaventoso spostamento d’aria ha causato ulteriori danni e feriti anche negli stabilimenti vicini.
A peggiorare la situazione, una nube tossica si è alzata sopra l'area, diffondendo veleni che minacciano salute e ambiente. Il monossido di carbonio, le diossine, gli idrocarburi cancerogeni e il particolato fine rappresentano un rischio gravissimo, specialmente per i più vulnerabili. Le autorità invitano i cittadini a restare in casa, ma è un invito che sa di resa di fronte al disastro.
Questo non è solo un incidente: è il risultato di un sistema che sfrutta lavoratori e risorse senza curarsi delle conseguenze. ENI, simbolo del capitalismo energetico, da anni accumula profitti miliardari mentre le condizioni di sicurezza e tutela vengono ridotte al minimo indispensabile. Quante altre vite devono essere spezzate per riempire le casse di azionisti e dirigenti?
Questa tragedia è una denuncia vivente: il sistema capitalista non è solo incapace di garantire sicurezza sul lavoro, ma è una minaccia per la salute collettiva. La nube che oggi oscura Calenzano è la metafora perfetta di un modello di sviluppo tossico, che distrugge l’ambiente e le persone.
Non possiamo accettare che queste tragedie continuino a ripetersi. È ora di organizzarsi, unire le lotte e costruire un’alternativa: un sistema che metta al centro i lavoratori e l’ambiente, non i profitti.

Commentaires